Descrizione:
Come se la nostra musica non dovesse mai finire, tu tieni il nostro bacio.
Non lasciarti distrarre dal rumore di fondo, è l'amore che ci salva dalle ferite del mondo.
Non lasciare che il miele diventi fiele.
Tieni il bacio! Per favore…
Un carillon che cade e si rialza, un canto doloroso e resistente per scongiurare la fine di un amore.
(alluminio, puntine da disegno, vassoio portacarte, plastica, meccanismo carillon)
Installazione su basamento
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La Chigi Tecnica : tecnica mista (arte tessile e stampa) Dimensione: 30 Ø x 7 cm Anno: 2024
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La Chigi Tecnica : tecnica mista Dimensione: 15×15 cm per 26 pezzi (dimensioni variabili) Anno: 2025Descrizione: The Alphabet Intimacy è un'installazione che intreccia forcine per capelli di diverse dimensioni per creare un nuovo tipo di alfabeto. All'interno di una relazione di coppia, i due partner si relazionano e creano un linguaggio nuovo e personale, fatto di mediazione e intimità, per comprendersi e quindi incontrarsi. Il materiale utilizzato è comune e prosaico, ma ricco di riferimenti simbolici ai capelli e quindi alla sensualità e alla sessualità. Tra le lettere emergono le due parole ricorrenti delle dinamiche relazionali: amore e casa. In un equilibrio – precario – i nostri bisogni trovano riposo e spazio.
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Stefania Ruggieri Tecnica : compensato, acrilico, materiale sanitario da medicazione Dimensione: 48cm x 58cm Anno: 2024Descrizione: L'opera è un insieme di parole e immagini ritagliate da quotidiani fatto rinascere sotto forma poetica e iconografica per spingere l'osservatore-lettore a trovare la propria verità in un apparente non-senso di parole disposte quasi a caso, non ordinate una parola dopo l'altra, un rigo dopo un rigo. E` un messaggio politico, sociale, culturale sotto lo sguardo pacifico delle stelle che, al pari di quello di un'umanità senza potere, resiste. E` una di 26 opere che sono parte di un libro "La resistenza pacifica delle stelle" edito Transeuropa (2025)
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Stefania Ruggieri Tecnica : compensato, acrilico, materiale sanitario da medicazione Dimensione: 38cm x 48cm Anno: 2024Descrizione: L'opera è un insieme di parole e immagini ritagliate da quotidiani fatto rinascere sotto forma poetica e iconografica per spingere l'osservatore-lettore a trovare la propria verità in un apparente non-senso di parole disposte quasi a caso, non ordinate una parola dopo l'altra, un rigo dopo un rigo. E` un messaggio politico, sociale, culturale sotto lo sguardo pacifico delle stelle che, al pari di quello di un'umanità senza potere, resiste. E` una di 26 opere che sono parte di un libro "La resistenza pacifica delle stelle" edito Transeuropa (2025)
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Stefania Ruggieri Tecnica : compensato, acrilico, materiale sanitario da medicazione Dimensione: 48cm x 58cm Anno: 2024Descrizione: L'opera è un insieme di parole e immagini ritagliate da quotidiani fatto rinascere sotto forma poetica e iconografica per spingere l'osservatore-lettore a trovare la propria verità in un apparente non-senso di parole disposte quasi a caso, non ordinate una parola dopo l'altra, un rigo dopo un rigo. E` un messaggio politico, sociale, culturale sotto lo sguardo pacifico delle stelle che, al pari di quello di un'umanità senza potere, resiste. E` una di 26 opere che sono parte di un libro "La resistenza pacifica delle stelle" edito Transeuropa (2025)
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aleriga Tecnica: Hyperbutt nasce nell’ecosistema digitale tramite un’accurata modellazione 3D. La geometria si costruisce su codificate e rigorose regole geometriche e proporzioni auree. La scultura blu proposta non è altro che la prima declinazione fisica di questa geometria, ed è costituita da gomma poliuretanica modellata tramite frasatura CNC, una floccatura a spruzzo le dona poi una finiutra blu con texture v Anno: 2025 Dimensione: 53x60x52 cm Descrizione: Hyper nella forma, nella funzione e nel linguaggio espressivo, Hyperbutt si presenta come un culo indipendentemente da dove lo si guarda, questa caratteristica lo rende eternamente manifesto, pertanto sincero e sempre vero. A prima vista seduttiva e ironica, questa geometria evoca senza equivoci un’iconografia corporea — un gluteo — che si offre allo sguardo con assoluta frontalità, da ogni lato. Non è un riferimento, ma un’essenza: Hyperbutt non rappresenta un sedere, è il sedere. Una geometria primitiva ed irriducibile capace di prestarsi ad innumerevoli funzioni, questa forma archetipica si può declinare in molteplici funzioni, come “pouf”, “lampada”, “dolce” o “scultura digitale”, affermando la sua natura proteiforme e post-identitaria. Hyperbutt va oltre l’ironia o il simbolismo formale: invita a una riflessione sulla relatività della percezione. Ogni cosa che ci circonda — lo spazio che permeiamo, gli oggetti che attraversano la nostra quotidianità, le persone che incontriamo — è costantemente soggetta al mutamento della nostra prospettiva, sia essa fisica (dove ci troviamo) o emotiva (come ci sentiamo). La percezione, infatti, non è mai oggettiva: è condizionata dallo sguardo, dal tempo, dall’esperienza. In questo orizzonte instabile, Hyperbutt si distingue per la sua verità strutturale: appare sempre per quello che è, indipendentemente dall’angolo o dallo stato d’animo da cui lo si osserva. Questa radicale coerenza lo rende quasi umano: come una persona che sceglie di mostrarsi sempre senza maschere, con il proprio Io originario e sincero, anche nei contesti più mutevoli. Hyperbutt è un inno al paradosso: concreto ma fluido, ironico ma profondo, corporeo ma astratto. Un oggetto manifesto, che ci guarda mentre lo guardiamo. Hyperbutt esiste per ricordarci che pur restando sempre fedeli a ciò che siamo possiamo diventare qualunque cosa.
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Laura Skehan Tecnica: Photo Anno: 2021 Dimensione: 90 x 60 cm Descrizione: A breath (2021) was taken near Seltún, in southwest Iceland, a golden moment of silence at a hot spring along the Seljalandsá River. Hot springs and rivers contain large amounts of dissolved minerals. Ancient versions of these springs and the minerals within them performed a key chemical reaction for early life on Earth. The historic and the ephemeral merged in that moment as I watched the steam rise in the golden light. I contemplated those ancient springs, what it must have been like the very moment before life emerged. Just then, a bus full of visitors arrived to explore the Seltún area.
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Laura Skehan Tecnica: Photo Anno: 2021 Dimensione: 90 x 60 cm Descrizione: What We’ve Seen was taken during my first visit to Reynisfjara Beach in Iceland while on residency SIM Residency in 2021. I look to the stories of the land and how they are translated to us, a dynamic language that is performed through movement, making, watching, listening. The beach is a famous volcanic black sand beach with ferociously strong waves… tourists have been known to tread too closely to the water and be pulled in by the combination of the heavy coarse sand and the power of the ocean. The landscape is phenomenal, and the dramatic power of the Atlantic Ocean allows the beach sheltered by the basalt formations to become a natural amphitheatre. My focus was of course on the rock face… Towering, undulating basalt columns, similar to the Giant Causeway, familiar to us at home. I thought about the stories this one had seen. The tragedies the rock face had witnessed in both human and more than human… the changing landscape, the influx of transient people to the south Icelandic coast. The damage that might do.. the reminder that the waves and the earth must be respected. I spent quite a bit of time in the freezing cold, watching and listening to how other people interacted with the landscape and dramatic exchanges between the human, the ocean and the rock face. While the work is about the exquisite detail and history of the geological phenomenon, I also like to think of it as a portrait of the rock as it watches the drama unfold in front of it, or behind the camera.
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Laura Skehan Tecnica: Photo Anno: 2024 Dimensione: 90 x 60 cm Descrizione: In 2024, I spent time working in the community garden at Moabit Stadtgarten city park while I was an artist in residence at ZK/U, Centre for Art and Urbanistics in Berlin. I observed the changes of light, the flowering of the plants and the fruit that followed , the insects and the creatures that explored this urban meadow, the wanted plants and the weeds, all eventually to decay when the winter would came. This cycle became symbolic and an opportunity to be reflective. The garden asking nothing of me, but to witness and to loose myself in thought. An opportunity to remember. I wrote constantly that summer. What presented in my scribbled notes were resolutions around missed opportunities, unfollowed dreams, first kisses, a longing for something (not quite sure what though), a fear of self-acceptance, resistance through joy and sharing, a recognition of the time passing, moments of boredom and of bliss. The stories and histories that were embedded with each plant, a shared mumbled moment in time. The hope of spring, the fruitful summer, the abundance of the harvest and a reflective period in Autumn to prepare for the long winter nights, hibernating, protecting... only to begin again. This work featured in the final exhibition INTERZONE at ZK/U, an exhibition exploring the parallels within culture and the diversity of the queer community and biodiversity of urban green space, particularly the contested spaces of community gardens as places of growth, memory and resistance.
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La Chigi Tecnica: Mixed media Anno: 2024 Dimensione: 20x20x8cm Descrizione: Cibele è corpo vivo, terra umida, di linfa e di fiori selvatici. Sovrana di un desiderio vitale, selvaggio e resiliente come il tarassaco, Cibele reclama il diritto femminile di amare e godere, di "germogliare" ovunque senza paura.
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La Chigi Tecnica: Mixed media Anno:2025 Dimensione: 55cm x 40cm x 7cm (per 3) Descrizione: Alveoli di mele senza il frutto del peccato diventano in un gioco di sotto in su una infinita teoria di delicati seni completati da ciliegine di capezzoli di cartapesta, nuovi frutti pronti per essere adorati e desiderati.
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Paola Calcatelli Tecnica : Installazione Dimensione: 40 x 30 Anno: // Descrizione: L’installazione “Spring” è realizzata in ghiaccio fiori e fili di rame. Le fotografie che la ritraggono sopravvivranno alla sua trasformazione dovuta allo scioglimento del supporto effimero utilizzato per contenere i fiori e per dare forma ai fili di rame. Durante il tempo della presenza dell’installazione in mostra vediamo la forma trasmutare arrendendosi e lasciando andare la propria struttura fino a diventare altro, lasciando il posto alla natura e all’idea di metamorfosi che le appartiene.
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ModernkubTecnica: Scultura 3d assemblata in carta con effetto cementoAnno: 2024Dimensione: 40 × 27 × 40 cmDescrizione: Scultura 3d realizzata a mano in carta e coperta con pasta effetto cemento. Per questo il peso della Scultura non è elevata
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Irene Bedino Tecnica: Acrilico Anno: 2025 Descrizione: Cadere, soccombere, stare o rimanere? Equilibrismi è un trittico, una riflessione visiva sui diversi approcci ai conflitti e al tentativo di mantenersi in equilibro tra loro.
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Olga Korenyako Tecnica: Carta, Carboncino, Grafite Anno: 2025 Dimensione: / Descrizione: Questo autoritratto rappresenta la variabilità della percezione di sé e i cambiamenti interiori. Esprime l’idea che il volto diventi uno specchio delle emozioni e dei pensieri, catturandoli in ogni tratto.
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Olga Korenyako Tecnica: Carta, Carboncino, Grafite Anno: 2025 Dimensione: / Descrizione: «To Disappear» è un’opera composta da cinque collage che visualizza la sensazione di una lenta scomparsa. A volte la realtà diventa troppo invadente, e il silenzio — assordante. In quei momenti nasce il desiderio di chiudere gli occhi e lasciare che tutto intorno si dissolva nell’oscurità. La tecnica dell’intreccio di carta esprime proprio questo stato: la graduale dissoluzione dell’immagine, dove la stanza familiare prima perde i suoi contorni, poi scompare completamente nel buio.
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ModernkubTecnica: CartaAnno: 2025Dimensione: //Descrizione: Il Quadro 3d in carta a livelli sovrapposti
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Olga Korenyako Tecnica: Carta, Bianco e nero, Foto Anno: 2025 Dimensione: // Descrizione: «To Disappear» è un’opera composta da cinque collage che visualizza la sensazione di una lenta scomparsa. A volte la realtà diventa troppo invadente, e il silenzio — assordante. In quei momenti nasce il desiderio di chiudere gli occhi e lasciare che tutto intorno si dissolva nell’oscurità. La tecnica dell’intreccio di carta esprime proprio questo stato: la graduale dissoluzione dell’immagine, dove la stanza familiare prima perde i suoi contorni, poi scompare completamente nel buio.
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Cecilia LaabidiTecnica: Carta posterAnno: 2024Dimensione:70 x 100 cmDescrizione: “Frozen in Movement” fa parte della serie “Mixed Media for Mixed Feelings”. Un solo strumento non basta a descrivere ciò che è troppo fluido per essere definito.
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Priscilla Salmi Tecnica: led saldati a mano, tavola legno, rotelle, catene Anno: 2024 Dimensione : 35 x 35 cm Descrizione: “Ferita di luce” è un’opera che esplora l’ambiguità della luce e del suo impatto emotivo. Si presenta come un quadrato di legno bianco, al cui interno si apre una striscia luminosa che richiama l’immagine di una ferita. Questo “taglio di luce” emerge come una cicatrice visibile, inserita in una cornice quadrata che, quando sospesa al muro, rimane vuota – un quadrato concettuale che lascia spazio all’assenza e al pensiero. L’opera è pensata per una continua trasformazione: grazie alle rotelle, il quadrato con la ferita di luce può essere spostato e disposto sia verticalmente, appeso come quadro, sia orizzontalmente, riposto su un piano. L’orientamento della ferita di luce, che può essere ruotata in verticale o orizzontale, permette di rinnovare il significato visivo, adattandosi a diversi spazi e prospettive. Una catena, simbolo di contenimento e legame, accompagna il movimento dell’opera come un guinzaglio, consentendo al quadrato di rimanere vicino alla cornice a terra, quasi come un legame inevitabile che lascia libertà ma trattiene. La catena, sospesa e libera di assumere diverse configurazioni, aggiunge giochi visivi e nuove prospettive, arricchendo l’esperienza dello spettatore. Attraverso questa struttura versatile, “Ferita di luce” indaga il dialogo tra contenimento e libertà, presenza e assenza, mentre invita ciascuno a interpretare il proprio rapporto con il vuoto, la luce e la propria ferita interiore.
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Tecnica: collage Anno: 2024 Dimensione : 42,7 x 29 cm Descrizione: Nature nasce da un collage di elementi biomorfici dove lo scritto calligrafico "Il pieno nasce dal vuoto/l'essere nasce dal non essere" ci parla ancora di ciclo naturale e di trasformazione della stessa
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Tecnica: Collage ed inchiostro Anno: 2022 Dimensione : 42 x 29,7 cm Descrizione: Composizione a collage: forme e contro-forme ricavate da elementi calligrafici
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Tecnica: Inchiostro Anno: 2020 Dimensione : 35x35 cm Descrizione: Macro; studio di elementi calligrafici tridimensionali
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Tecnica: inchiostro di china su carta Fabriano Anno: 1979 Dimensione: 20 x 30 cm
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Tecnica: inchiostro di china su carta Fabriano Anno: 1979 Dimensione: 20 x 30 cm
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Tecnica: Acrilico, Carta, Matita, ArgillaAnno: 2024Descrizione: Dedscrive l’amore di lei per lui(sono due lettere d’amore scritte nei primi del 900 da un poeta sardo) adiosa per l’appunto , la risposta di lei e’ quasi sconosciuta al popolo sardo , mentre l’altro testo è famoso a tal punto da essere stato musicato intorno al 1942 . Achiosa. (Il coraggio di risposta attesa, amore contro le regole di un potere completamente maschile).