Artàporter
  • Nasim all’alba

    445,00 
    Carla Massimetti           Tecnica: acquerello Anno: 2022 Dimensione :  30×24 cm Descrizione:   Con Nasim è come se si fosse all’inizio di tutto, quando la luce origina i segni, le forme, i colori. Per disegnarne il corpo è necessaria una linea blu elementare, colori che sono macchie leggere, ombre chiare che non intendono cedere al mezzogiorno.
  • Michele

    356,00 
    Giampiero Grindatto       Tecnica: Carboncino,acrilico,pastello Anno: 2021 Dimensione : 30x50cm Descrizione: Figurativo reale di un uomo.
  • Da Sergio

    445,00 
    Giampiero Grindatto       Tecnica: Carboncino,acrilico,pastello Anno: 2017 Dimensione : 40x40cm Descrizione: Una serata d’inverno,copia dal vero della modella.
  • Gin

    500,00 
    Francesca Brivio     Tecnica: Fotografia analogica in bianco e nero stampata in fine art Anno: 2024 Dimensione : 40x30cm Descrizione:  //
  • Americano

    500,00 
    Francesca Brivio     Tecnica: Fotografia analogica in bianco e nero stampata in fine art Anno: 2024 Dimensione : 30x30cm Descrizione:  //
  • Monique

    820,00 
    Magaly Arocha Rivas     Tecnica: olio su iuta Anno: 2019 Dimensione : 60×40 cm Descrizione:  “Monique” è un'ode alla nudità femminile vista attraverso lo sguardo di una donna, libero dai condizionamenti di uno sguardo maschile predominante. La figura ritratta non posa per compiacere, ma per reclamare la propria identità e rappresentazione. Il suo sguardo distante, rivolto oltre la tela, riflette insieme introspezione e determinazione, contrasto che si riflette anche nella scelta di scoprire la parte superiore del corpo e il seno e coprire invece le parti intime, come per un senso di pudicizia che non dipende però dall’essere vista. Il dipinto va oltre le concezioni tradizionali di bellezza e oltre il tabù della sessualità, che spesso riducono il corpo femminile a un oggetto da contemplare o a un ideale inaccessibile: Monique, infatti, spoglia il corpo e la mente, rifiutando di essere etichettata. Le pennellate morbide e i dettagli accurati – come il vetro riflettente del tavolino e il divano sullo sfondo – donano tridimensionalità alla scena e conferiscono un senso di quotidianità.
  • In posa

    752,00 
    Magaly Arocha Rivas     Tecnica: olio su iuta Anno: 2018 Dimensione : 50×40 cm Descrizione:   In Posa esplora la nudità come atto di autenticità e riconciliazione con sé stessi. La figura inginocchiata incarna un delicato equilibrio tra sicurezza e fragilità: martire, vittima nell’attesa di morire e insieme eroe cristiano che attende la salvezza della morte. Anche per la donna contemporanea persiste ancora una forte ambivalenza tra il disagio di esporsi e la liberazione che ne deriva. La scelta cromatica di due sfondi contrastanti evidenzia tale dualità, mentre le pennellate vibranti sottolineano l’intimità del momento vissuto e la complessità emotiva della protagonista. Lo sguardo rivolto verso l’alto suggerisce una ricerca interiore, un’aspirazione alla libertà, non solo fisica ma anche spirituale. Il corpo è rappresentato nella sua naturale imperfezione, rispettato e amato, senza compromessi o filtri, senza proporzioni millimetriche, sfidando le convenzioni che spesso relegano il nudo femminile al ruolo di oggetto estetico. L’artista invita lo spettatore a riflettere sul significato del corpo e della sua rappresentazione e celebra la nudità come genere alto della storia dell’arte: una reinterpretazione moderna dove non vi sono regole o imposizioni. In Posa è un racconto di resistenza e accettazione: dove il corpo è solo un involucro che custodisce la bellezza più intima dell’essere umano.
  • Apacible

    888,00 
    Magaly Arocha Rivas     Tecnica: olio su iuta Anno: 2019 Dimensione : 60×50 cm Descrizione:  "Apacible" ritrae una donna nuda in un momento di statica contemplazione: rilassata in posizione seduta, la figura abbandona ogni costrizione sociale e culturale, rivelando una nudità autentica e priva di artifici, simbolo di una libertà goduta e non solo agognata. Le forme morbide celebrano la bellezza naturale e il valore intrinseco del corpo umano, evocando simultaneamente forza e vulnerabilità. I colori intensi e vibranti, ispirati alle radici caraibiche dell'artista, conferiscono al dipinto una vitalità che esalta la connessione tra il soggetto e l'ambiente circostante. Gli oggetti sullo sfondo – un cesto di arance, i fiori in un vaso trasparente, pennelli e una finestra fiocamente illuminata – arricchiscono la narrazione simbolica, suggerendo l'arte come mezzo di espressione ed evocando un’atmosfera di stampo cezanniano, dove anche l’ambiente, metafora del mondo esterno, insieme alla prospettiva, si fanno portatori di una dolce imperfezione, allo stesso modo della figura protagonista.
  • Nel Blu

    2.185,00 
    Nicoletta Nava Tecnica: olio su iuta Anno: 2008 Dimensione : 80×60 cm Descrizione:  Particolare corpo femminile senza età reso tale dalla matericità del tratto e dalla ruvidezza della iuta
  • Linee di luce

    478,00 
    Fabiola Giuliani     Tecnica: Fotografia Anno: 2019 Dimensione : 50×70 cm Descrizione:  Nell'immagine monocromatica, la figura femminile si staglia con eleganza contro un fondo scuro. La silhouette, definita da contorni morbidi e sfumati, conferisce un senso di raffinatezza e mistero. Il contrasto tra luce e ombra esalta le forme naturali, mentre l'assenza di colore permette all'osservatore di concentrarsi sulle linee e le proporzioni, creando un'opera d'arte intima e affascinante
  • Elisir

    615,00 
    SOFIA     Tecnica: Olio Anno: 2024 Dimensione : 50×70 cm Descrizione:  In questo dipinto, l’incarnazione della bellezza ideale tiene in alto, fra le mani, il grappolo, simbolo dell’elisir, dunque della bevanda capace di trasformare la realtà ordinaria in qualcosa di superiore. L’elisir ha il potere di unire l’umano e il divino, come simbolo del passaggio da una dimensione di piacere terreno a un’esperienza di unione con il trascendente.
  • La Venere

    752,00 
    SOFIA     Tecnica: Olio Anno: 2024 Dimensione : 50×70 cm Descrizione:  La Venere di Botticelli in chiave moderna, in mano un grappolo d’uva appoggiato al seno destro e la posa candida sono simbolo di seducente bellezza. È la nuda rappresentazione della perfezione e raffinatezza fisica e spirituale.
  • Erotion

    888,00 
    SOFIA     Tecnica: Olio Anno: 2024 Dimensione : 50×70 cm Descrizione:  Erotion è la reinterpretazione in chiave moderna della Venere di Urbino di Tiziano, simbolo di pura bellezza e fascino. Con sé il richiamo al mondo del vino: il calice e il grappolo che tiene in mano. Lei come l’uva appena colta sono simbolo di seducente e inebriante bellezza.
  • Luce del mare

    676,00 
    Tiziana Inversi Tecnica: Acquerello su cartoncino Anno: 2022 Dimensione : 44 x 30 cm  
  • Il Canneto

    676,00 
    Tiziana Inversi Tecnica: Acquerello su cartoncino Anno: 2022 Dimensione : 47 x 33 cm  
  • Tiziana Inversi Tecnica: Acquerello su cartoncino Anno: 2022 Dimensione : 52 x 35 cm  
  • Adfi  
    Tecnica: Acquerello su carta
    Anno: 2023
    Dimensione: 29 cm x 37 cm
    Descrizione: Questa è la riproduzione che ricrea, il più fedelmente possibile, quest'affresco, forse realizzato ad encausto, presente in una casa di Pompei fermata nel tempo dell'anno 79 d. C. dall'eruzione e dalla conseguente pioggia di lapilli e cenere. Si presenta questa danza delle tre Grazie ignude, ma questa loro nudità non urta e non infastidisce, anzi è molto delicata ed anche se sensuale, è di una finezza che stupisce. Ho voluto usare lo stesso colore rosato per la carne dei corpi delle donne e per lo sfondo – per rendere evidente che si tratta comunque di intonaco grezzo e di età romana e quindi antico. Ho poi usato delle tinte terrose per determinare i capelli e le foglie che stringono tra le mani le due donne agli estremi di questa figura scenografica.
  • Adfi  
    Tecnica: Acquerello su carta
    Anno: 2024
    Dimensione: 28 cm x 45 cm
    Descrizione:  Questi sono i due Compianti che si possono definire Pre-rinascimentali, perché rappresentano i primi tentativi di riprodurre sul muro delle espressioni di volti umani vicini alla realtà, pur essendo i soggetti dal tema religioso e quindi circondati da un'aurea dorata ed estremamente idealizzata. Il primo a rompere con quella tradizione fu Giotto di cui ripresento il Compianto che è presente nella cappella padovana Brancacci. Ho voluto investigare lo sguardo molto dolente della Madre al volto ormai esanime del Figlio. Accanto vi è un altro Compianto dipinto nella lunetta di una cappella che si trova nella Basilica Inferiore di Assisi. L'artista è il senese Pietro Lorenzetti, il quale compie una scelta estremamente coraggiosa ed originale: nella deposizione del Figlio, trovandosi in una lunetta centrale, decide di ribaltare la testa del Figlio per avvicinarla al volto della Madre. Una scelta molto ardita ed affascinante.
  • Adfi  
    Tecnica: Acquerello su carta
    Anno: 2024
    Dimensione: 35 cm x 47 cm
    Descrizione: Si tratta delle due riproduzioni reinterpretate di opere eseguite in alcuni edifici di Firenze durante il Rinascimento. Sono i due Compianti che più mi hanno suggestionato. Il primo è quello di Masaccio, colui che per primo, dopo Giotto, ha insegnato come si possa dipingere su di un affresco la Realtà così come essa è, priva di tutte le esaltazioni dorate portate dalla pittura bizantina. Il secondo è un altro affresco, dipinto nel convento di S. Marco dal Beato Angelico che vede il volto della Madre desolato di fronte alla morte del Figlio. Entrambe le Madri indicano il Figlio con la mano, i loro sguardi hanno però direzioni diverse: quella di Masaccio guarda il fedele, per la cui salvezza suo Figlio ha donato la vita, quella del Beato Angelico induce a guardare quel Figlio morto per noi e a contemplarlo.
  • Noemi C

         
    Tecnica: Acquerello su cartone
    Anno: 2021
    Dimensione:  30×40 cm
    Descrizione: Rappresentazione di uno degli ostacoli più grandi della nostra vita: l'incapacità di accettare chi siamo davvero. Il senso di inadeguatezza nella società ci rende difficile accettare caratteri di noi che non sono comuni a tutti, al punto da volercene sbarazzare. Quello di cui non ci rendiamo conto è che questi tratti di noi spuntano sempre fuori e sono proprio loro a farci fiorire.
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