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Carlo di Giacomo Tecnica: Fotografia Dimensione: 65 x 80 cm Descrizione: Questa ricerca è nata a partire dal mezzo fotografico, ovvero dal desiderio di sperimentare utilizzando un apparecchio analogico. Dopo tanti anni dedicati alla fotografia digitale, infatti, ho trovato interessante riappropriarmi delle “vecchie” tecniche fotografiche, delle vecchie apparecchiature e nello specifico della Polaroid. Questo mezzo fotografico è stato il primo con il quale iniziai a fotografare all’età di otto anni, pertanto ho pensato di percorrere la ricerca creativa proprio ripartendo dalle pellicole istantanee. Avendo a disposizione diverse pellicole in B/N ho iniziato a girare per i quartieri di Roma, dove sono presenti strutture più o meno abbandonate e molto interessanti, che sono diventate il simbolo di alcune zone nonché parte integrante della città. Immediatamente ho scoperto quante possibilità creative offrisse questa pellicola e quanto bene si adattasse a questo tipo di sperimentazione fotografica. Con questa ricerca ho voluto sottolineare questo aspetto, a volte un po’ tetro di questi manufatti, che sono a metà tra l’archeologia e l’innovazione. Molte delle zone fotografate, sono state completamente recuperate, rinnovate e rivalutate. Era mia intenzione evidenziare come il passato si integra al presente, trasformandosi, evolvendosi e, dando vita a qualcosa di completamente nuovo…!!!
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Carlo di Giacomo Tecnica: Fotografia Dimensione: 33 x 40 cm Descrizione: Questa ricerca è nata a partire dal mezzo fotografico, ovvero dal desiderio di sperimentare utilizzando un apparecchio analogico. Dopo tanti anni dedicati alla fotografia digitale, infatti, ho trovato interessante riappropriarmi delle “vecchie” tecniche fotografiche, delle vecchie apparecchiature e nello specifico della Polaroid. Questo mezzo fotografico è stato il primo con il quale iniziai a fotografare all’età di otto anni, pertanto ho pensato di percorrere la ricerca creativa proprio ripartendo dalle pellicole istantanee. Avendo a disposizione diverse pellicole in B/N ho iniziato a girare per i quartieri di Roma, dove sono presenti strutture più o meno abbandonate e molto interessanti, che sono diventate il simbolo di alcune zone nonché parte integrante della città. Immediatamente ho scoperto quante possibilità creative offrisse questa pellicola e quanto bene si adattasse a questo tipo di sperimentazione fotografica. Con questa ricerca ho voluto sottolineare questo aspetto, a volte un po’ tetro di questi manufatti, che sono a metà tra l’archeologia e l’innovazione. Molte delle zone fotografate, sono state completamente recuperate, rinnovate e rivalutate. Era mia intenzione evidenziare come il passato si integra al presente, trasformandosi, evolvendosi e, dando vita a qualcosa di completamente nuovo…!!!
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Carlo di Giacomo Tecnica: Fotografia Dimensione: 65 x 80 cm Descrizione: Questa ricerca è nata a partire dal mezzo fotografico, ovvero dal desiderio di sperimentare utilizzando un apparecchio analogico. Dopo tanti anni dedicati alla fotografia digitale, infatti, ho trovato interessante riappropriarmi delle “vecchie” tecniche fotografiche, delle vecchie apparecchiature e nello specifico della Polaroid. Questo mezzo fotografico è stato il primo con il quale iniziai a fotografare all’età di otto anni, pertanto ho pensato di percorrere la ricerca creativa proprio ripartendo dalle pellicole istantanee. Avendo a disposizione diverse pellicole in B/N ho iniziato a girare per i quartieri di Roma, dove sono presenti strutture più o meno abbandonate e molto interessanti, che sono diventate il simbolo di alcune zone nonché parte integrante della città. Immediatamente ho scoperto quante possibilità creative offrisse questa pellicola e quanto bene si adattasse a questo tipo di sperimentazione fotografica. Con questa ricerca ho voluto sottolineare questo aspetto, a volte un po’ tetro di questi manufatti, che sono a metà tra l’archeologia e l’innovazione. Molte delle zone fotografate, sono state completamente recuperate, rinnovate e rivalutate. Era mia intenzione evidenziare come il passato si integra al presente, trasformandosi, evolvendosi e, dando vita a qualcosa di completamente nuovo…!!!
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Tecnica: oilio su tela Anno: 2024 Dimensione : 40 x 50 Descrizione: Fly me to the moon Let me play among the stars Let me see what spring is like on A-Jupiter and Mars In other words, hold my hand Fill my heart with song and let me sing For ever more You are all I long for In other words, please be true —- Fammi volare fino alla luna Fammi giocare tra le stelle Fammi vedere che effetto fa saltare Su Giove e Marte In altre parole, prendimi la mano Riempi il mio cuore di canzoni fammi cantare All’infinito, Tu sei tutto ciò che desidero In altre parole, ti prego di essere sincero
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Tecnica: oilio su tela Anno: 2024 Dimensione : 40 x 50 Descrizione: I’m so sorry to hear about the news I’ll buy us a bottle and we’ll drink in the petrol fumes There’s a gap in the fence down by the nature reserve Such a lovely day, such a lovely day There’s been a speeding disaster so we’ll go to the motorway…. —- Mi dispiace molto per la notizia. Ci compreremo una bottiglia e la berremo nei fumi della benzina C'è un buco giù nella recinzione della Riserva Naturale Una così bella giornata, che bella giornata, C'è stato un disastro dovuto all'eccesso di velocità, quindi andremo in autostrada….
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Fabrizio Spataro Tecnica: Olio su tavola Anno: 2020 Dimensione : 40 x 60 Descrizione: Il Cinema in Pittura "La partita a carte " Dipinto ad olio su tavola 60×55 Il film mostra tre personaggi che giocano a carte, ripresi frontalmente. Quello al centro, rivolto verso lo spettatore, è il padre dei fratelli Lumière. Un cameriere porta loro da bere e resta a guardare la partita, commentando e ridendo vistosamente durante la partita. Lo scrittore Maksim Gor'kij, che vide il film nel luglio del 1896 a Nižnij Novgorod, descrisse in un articolo di giornale le proprie impressioni: «Al tavolo siedono tre giocatori. Visi tesi, rapidi movimenti delle mani che distribuiscono le carte; vedete la cupidigia dei giocatori nel tremito delle mani e nei muscoli dei volti … Giocano … Poi tutti e tre cominciano a ridere, ride anche il cameriere che ha portato loro la birra e che s'è fermato vicino al loro tavolino. Ridono a crepapelle … ma non si ode alcun suono. Sembra che quegli uomini siano morti e che le loro ombre siano condannate a giocare eternamente a carte, in silenzio» (Note rapide, «Nižegorodskij listok», 4 luglio 1896.)
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Vanessa Laustino Tecnica: Olio su cartone telato Anno: 2024 Dimensione : 13 x 18 cm Descrizione: Roseto nel giardino di una villa d'epoca
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Antonio Marzano Tecnica: Diorama in cartone e acrilico Anno: 2024 Dimensione : 40×50 Descrizione: "Fantasmi" si presenta come un'affascinante riflessione sulla metamorfosi urbana e sociale della città di Torino. Attraverso due diorama, l'artista ci conduce in un viaggio nostalgico e contemplativo, mettendo in scena un vecchio “vespasiano” in disuso e una cabina telefonica dismessa. Questi due elementi, un tempo parte integrante del tessuto urbano, emergono ora come silenziosi testimoni di un'epoca passata, i cosiddetti "fantasmi" di una città in continua evoluzione. Il “vespasiano”, con le sue murature sbiadite e le strutture arrugginite, evoca un senso di abbandono e decadimento. Questo spazio, un tempo luogo di necessità quotidiana, è ora relegato all'oblio, simbolo di un cambiamento che ha travolto le abitudini e le esigenze della comunità. La cabina telefonica, con il suo vetro incrinato e il telefono ormai muto, rappresenta un altro frammento di memoria urbana. In un'epoca dominata dalla comunicazione digitale, questo oggetto diventa un monumento alla rapidità con cui la tecnologia può rendere obsoleti gli strumenti del passato. L’opera cerca di catturare l'essenza di questi "fantasmi" urbani, invitando lo spettatore a riflettere sul significato del progresso e della modernità. La scelta di Torino come scenario non è casuale: la città, con la sua ricca storia industriale e il suo recente rinnovamento, diventa il palcoscenico ideale per esplorare le dinamiche del cambiamento urbano. "Fantasmi" non è solo un'opera di denuncia o nostalgia, ma un invito a considerare il valore della memoria e dell'identità collettiva. Attraverso questi diorama, l'artista ci ricorda che il passato, sebbene spesso dimenticato, continua a vivere nei dettagli e negli angoli nascosti della città. La sua opera diventa così un ponte tra passato e presente, un dialogo silenzioso ma potente tra ciò che era e ciò che è. In conclusione, "Fantasmi" si distingue come un'opera d'arte profondamente evocativa e intellettualmente stimolante.
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Davide Tarantino Tecnica: Acquerello Anno: 2019 Dimensione : 40cmx40cm Descrizione: //
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Carlo di Giacomo Tecnica: Fotografia Dimensione: 65 x 80 cm Descrizione: Questa ricerca è nata a partire dal mezzo fotografico, ovvero dal desiderio di sperimentare utilizzando un apparecchio analogico. Dopo tanti anni dedicati alla fotografia digitale, infatti, ho trovato interessante riappropriarmi delle “vecchie” tecniche fotografiche, delle vecchie apparecchiature e nello specifico della Polaroid. Questo mezzo fotografico è stato il primo con il quale iniziai a fotografare all’età di otto anni, pertanto ho pensato di percorrere la ricerca creativa proprio ripartendo dalle pellicole istantanee. Avendo a disposizione diverse pellicole in B/N ho iniziato a girare per i quartieri di Roma, dove sono presenti strutture più o meno abbandonate e molto interessanti, che sono diventate il simbolo di alcune zone nonché parte integrante della città. Immediatamente ho scoperto quante possibilità creative offrisse questa pellicola e quanto bene si adattasse a questo tipo di sperimentazione fotografica. Con questa ricerca ho voluto sottolineare questo aspetto, a volte un po’ tetro di questi manufatti, che sono a metà tra l’archeologia e l’innovazione. Molte delle zone fotografate, sono state completamente recuperate, rinnovate e rivalutate. Era mia intenzione evidenziare come il passato si integra al presente, trasformandosi, evolvendosi e, dando vita a qualcosa di completamente nuovo…!!!
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Ernia Tecnica: Illustrazione digitale Anno: 2024 Dimensione: 42×35 Descrizione: La monotonia della routine, casa lavoro, lavoro casa, amplificata all'infinito. Ripercorrere sempre la stessa strada tutti i giorni come se fossimo caduti in un quadro di Escher.
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Tecnica: Acquerello Anno: 2022 Dimensione: 21x30 cm Descrizione: una figura che in una luce abbagliante si desta e prende vita in semplici e poche macchie di colore, la sua superfice appare luminosa
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Tecnica: inchiostro di china su carta Fabriano Anno: 1979 Dimensione: 20 x 30 cm
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Tecnica: inchiostro di china su carta Fabriano Anno: 1979 Dimensione: 20 x 30 cm